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L’Ater restaura ventidue alloggi con i programmi Por-Fesr

Venezia, 28 agosto 2018  – L’Ater di Venezia sta ristrutturando ventidue alloggi grazie al Por, il Programma Operativo

Regionale al quale ha aderito con un progetto complessivo di 1,7 milioni di euro, dei quali 200 mila di fondi propri.

E’ uno dei passi che l’Azienda sta compiendo per ridurre il numero degli alloggi sfitti, riqualificare il patrimonio abitativo e dare risposte alla domanda di case popolari e di tutela della residenzialità.

Il Por è lo strumento attraverso cui la Regione del Veneto, grazie ai circa 600 milioni di euro messi a disposizione dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla Regione stessa, sta sviluppando dal 2014 al 2020 un piano di crescita sociale ed economica nei settori industriale, informatico, dell’ambiente e dell’innovazione. Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, detto sinteticamente FESR, è uno dei Fondi strutturali e di investimento europei il cui obiettivo è di finanziare progetti di sviluppo all’interno dell’Unione europea.

Nel 2019 e 2020 vi saranno altri bandi, a cui l’Ater di Venezia intende partecipare, per giungere complessivamente alla ristrutturazione di circa sessanta alloggi, per un investimento di 3,5 milioni di euro.

Questo primo finanziamento, suddiviso in cinque lotti di lavori per quattro o cinque alloggi ciascuno, interessa ventidue unità abitative a Mestre (due in via Donatello, quattro in Corte Mirandolina, quattro in via Milano), Marghera (sette in via Calvi), Favaro (una in via Monte Prabello), Campalto (tre in via Sabbadino) e Mirano (una in via Matteotti). Gli alloggi sono situati in condomini, perlopiù parzialmente venduti. Non vi saranno perciò lavori sulle parti esterne e su quelle comuni degli edifici. I prossimi finanziamenti interesseranno altri comuni e il centro storico di Venezia.

Si tratta di appartamenti inseriti in complessi edilizi di differente dimensione, costruiti tra il 1953 e il 1975, che rilevano una particolarità legata all’epoca di costruzione: la tendenza di quegli anni ad assimilare l’intervento pubblico a quello privato, per far scomparire la zona popolare come zona speciale spesso connotata negativamente. Negli immobili oggetto di recupero sono evidenti, e andranno conservati e valorizzati aspetti e caratteristiche di eccellenza – per il tempo – sia nella tipologia abitativa che nei materiali utilizzati.

Assolti gli obiettivi primari dell’efficienza energetica e dell’adeguamento normativo, la manutenzione straordinaria dell’Ater cercherà di minimizzazione gli impatti ambientali attraverso il riuso e il riciclo dei materiali disponibili, in particolare i pavimenti in terrazzo alla veneziana o in marmette di graniglia, i portoncini di ingresso in larice, le porte interne in legno laccato con disegno d’epoca. Saranno in tal modo ridotti sia gli scarti, e i costi legati alla loro rimozione e smaltimento, sia i tempi di lavorazione, che dovrebbero permettere di rendere disponibili gli alloggi entro la fine dell’anno.

L’edificio di via Sabbadino
L’edificio di via Milano (sotto, col cartello Por-Fesr)

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