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L’Ater ha ristrutturato 22 alloggi con 1,3 milioni di fondi europei Por-Fesr

 

Venezia, 27 marzo 2019  –  L’Ater di Venezia ha restaurato 22 case destinate all’Erp (edilizia residenziale pubblica) che erano sfitte da anni, bisognose di lavori di manutenzione straordinaria, partecipando ai bandi e ottenendo oltre un milione di euro di finanziamenti europei Por-Fesr.

Ventuno di questi appartamenti si trovano nel Comune di Venezia e uno nel Comune di Mirano: 10 a Mestre, 7 a Marghera, 3 a Campalto, 1 a Favaro Veneto e 1 a Mirano.

Si tratta del primo progetto in cui sono stati attivati i Criteri Ambientali Minimi (Cam), cioè i requisiti che permettono di individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato.

“In un momento in cui le risorse economiche scarseggiano in tutti gli enti, abbiamo sistemato questi 22 alloggi – ha spiegato il presidente dell’Ater Raffaele Speranzonche per anni sono rimasti vuoti e inutilizzati, grazie a fondi europei con progetti innovativi “verdi”, che rispettano i requisiti ambientali per i lavori di costruzione e ristrutturazione. In un momento in cui si è tornati a parlare con forza dell’importanza della tutela del pianeta, l’Ater ha portato a termine il primo progetto per la riduzione dell’impatto ambientale, al fine di promuovere modelli più sostenibili. E’ uno dei passi intrapresi dall’Azienda per ridurre il numero degli alloggi sfitti, riqualificare il patrimonio abitativo e dare risposte alla domanda di case popolari e di tutela della residenzialità”.

Le case restaurate, costruite dagli anni ’30 fino alla fine degli anni ’70, hanno varie età e dimensioni. La più “anziana” si trova a Marghera, realizzata nel 1932, mentre quella più recente è a Favaro Veneto, realizzata nel 1978. Hanno una superficie che va dai 54 metri quadrati (l’alloggio più piccolo) fino ai 102 (case su due piani). L’Ater, dopo aver ultimato i lavori nelle scorse settimane, è pronta ad assegnare i nuovi alloggi in base alle graduatorie che saranno pubblicate dalle amministrazioni comunali.

Lavori per un investimento di oltre un milione di euro, per l’esattezza 1.389.645,18. Finanziamenti europei stanziati attraverso un bando regionale, destinati allo “Sviluppo Urbano Sostenibile” con l’obiettivo della “Riduzione del numero di famiglie con particolari fragilità sociali ed economiche in condizioni di disagio abitativo”.

“Il prossimo “stralcio” di manutenzioni straordinarie – annuncia Speranzonsempre con fondi europei, vedrà restaurare altri 17 appartamenti, di cui alcuni nel centro storico veneziano, dove le manutenzioni sono più difficili e più costose. Quest’anno e il prossimo, nel 2020, vi saranno altri bandi, a cui l’Ater intende partecipare, per giungere complessivamente alla ristrutturazione di circa 60 alloggi, per un investimento pari a 3,5 milioni di euro”.

Oltre alla valorizzazione della qualità ambientale e al rispetto dei criteri sociali, l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (Cam) risponde anche all’esigenza della Pubblica amministrazione di razionalizzare i consumi per gli inquilini, riducendone, ove possibile, la spesa.

INFORMAZIONI SUL BANDO:

Il Por è lo strumento attraverso cui la Regione del Veneto, grazie ai circa 600 milioni di euro messi a disposizione dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla Regione stessa, sta sviluppando dal 2014 al 2020 un piano di crescita sociale ed economica nei settori industriale, informatico, dell’ambiente e dell’innovazione. Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, detto “Fesr”, è uno dei fondi strutturali e di investimento europei il cui obiettivo è finanziare progetti di sviluppo all’interno dell’Unione europea.

Il prossimo bando Por-Fesr sarà pubblicato tra qualche mese e permetterà il restauro di altri 17 alloggi Ater (6 nella terraferma del Comune di Venezia, 9 nel centro storico di Venezia, 1 a Mirano e 1 a Spinea). Ma arriverà anche un terzo bando, entro la fine del 2019, con cui l’Ater di Venezia candiderà altri 21 appartamenti da restaurare: 3 si trovano tra Mestre e Marghera, 10 nel centro storico veneziano e sulle isole, 4 a Mirano, 1 a Spinea, 1 a Marcon, 1 a Quarto d’Altino, 1 a Salzano.

Entro la fine del 2020 saranno quindi restaurate, in tutto, 60 case Ater con circa 3,5 milioni di euro di finanziamenti europei.

Questo primo stralcio ottenuto, suddiviso in cinque lotti di lavori per quattro o cinque alloggi ciascuno, ha interessato 22 unità abitative situate perlopiù in condomini, dove si trovano anche degli alloggi privati, e ha rispettato gli obiettivi previsti nel bando.

RELAZIONE:

Si tratta di appartamenti inseriti in complessi edilizi di differente dimensione, costruiti tra il 1932 e il 1978, che rilevano una particolarità legata all’epoca di costruzione: la tendenza di quegli anni ad assimilare l’intervento pubblico a quello privato, per far scomparire la zona popolare intesa come “zona speciale” spesso connotata negativamente. Negli immobili oggetto di recupero erano evidenti, e sono stati conservati e valorizzati, aspetti e caratteristiche di eccellenza sia nella tipologia abitativa che nei materiali utilizzati.

Assolti gli obiettivi primari dell’efficienza energetica e dell’adeguamento normativo, la manutenzione straordinaria dell’Ater ha cercato di minimizzare gli impatti ambientali, attraverso il riuso e il riciclo dei materiali disponibili, in particolare i pavimenti in terrazzo alla veneziana o in marmette di graniglia, i portoncini di ingresso in larice, le porte interne in legno laccato con disegni d’epoca. In questo modo sono stati ridotti gli scarti, e i costi legati alla loro rimozione e smaltimento, e i tempi di lavorazione.

Per migliorare l’efficientamento energetico si è proceduto con la sostituzione dei serramenti e l’isolamento, il “cappotto” posizionato all’interno delle pareti che danno verso l’esterno, così da migliorare la classe energetica dell’immobile.

Partendo dalla tutela e conservazione della tipologia abitativa originaria, il progetto di manutenzione straordinaria ha visto interventi che riguardano:

  • La riqualificazione energetica con intervento di isolamento termico interno, nelle pareti perimetrali rivolte all’esterno
  • la sostituzione dei serramenti con tapparelle elettriche in alcuni alloggi
  • la realizzazione di un nuovo impianto termico con caldaia a condensazione
  • Rifacimento completo dell’impianto a gas;
  • Nuovo impianto idrico sanitario;
  • Nuovi impianti di scarico
  • Rifacimento e adeguamento dell’impianto elettrico con eliminazione di tutti i cavi e scatole esterne;
  • ristrutturazione della zona cucina con sostituzione e/o rifacimento pavimenti e rivestimenti ;
  • ristrutturazione e/o allargamento del bagno con sostituzione sanitari, rifacimento pavimenti e rivestimenti;
  • parziale demolizione delle pavimentazioni e dei rivestimenti e degli intonaci se ammalorati per esigenze di realizzazione del nuovo impianto termico;
  • ripristino delle pavimentazioni necessariamente demolite e recupero mediante levigatura e ceratura delle attuali;

 

 

Inoltre, in virtù del maggior isolamento termico e per assicurare il ricambio d’aria all’interno dell’alloggio, alcuni locali sono stati dotati di dispositivi di ventilazione con recupero di calore. In tema di confort, considerati anche i cambiamenti climatici in atto, in tutti gli alloggi è stata predisposta la possibilità di installare il condizionatore nella zona giorno e nella zona notte.

Considerata la maggioranza degli assegnatari di fascia anziana, negli alloggi dotati di tapparelle è stata predisposta la loro apertura elettrica.

Si è proceduto con separazione della zona giorno da quella notte: una cucina abitabile, terrazze o giardino, e negli appartamenti la presenza di ripostigli e armadi a muro sempre vicino ai doppi servizi, che dimostrano attenzione dei progetti originari per l’ottimizzazione dell’alloggio alle diverse esigenze famigliari.

I servizi sanitari sono stati adeguati o allargati per rendere confortevole e appropriato ogni alloggio al rispettivo nucleo famigliare.

Ognuno di questi interventi risponde a caratteristiche architettoniche e urbanistiche, rispettate e mantenute sia in esecuzione alla normativa urbanistica, sia in termini di qualità ambientale e di sostenibilità edilizia.

 

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